Ogni giorno produciamo una significativa quantità di rifiuti, i quali devono essere divisi tra loro per un corretto smaltimento. Fare una corretta raccolta differenziata è il primo passo verso il rispetto dell’ambiente che ci circonda. Ci sono, però, rifiuti che risultano “difficili” da differenziare, ad esempio gli elettrodomestici. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si sarà chiesto dove buttare lavatrici, forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura, macchine del caffè e così via. Bisogna fare molta attenzione a questo tipo di rifiuti e naturalmente è vietato abbandonarli per strada, come purtroppo succede spesso. Addirittura alcuni buttano gli elettrodomestici di dimensioni più ridotte nel sacchetto nero (indifferenziato) della spazzatura, ma ciò è assolutamente sbagliato e va quindi evitato.
Dove buttare lo scaldabagno?
Prendiamo in esempio un elettrodomestico che abbiano tutti in casa: lo scaldabagno, indispensabile per la produzione di acqua calda a uso domestico. Dove buttare uno scaldabagno vecchio che non funziona più? Cerchiamo di sciogliere ogni dubbio in merito.
Innanzitutto lo scaldabagno è un rifiuto ingombrante, appartenente alla categoria dei rifiuti RAEE, ovvero “rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche” che prevedono uno smaltimento particolare, in quanto sono costituiti da materiali tossici per l’ambiente.
Effettivamente sembra difficile far fronte all’esigenza di liberarsene, in quanto è molto grande e pesante ma in realtà le opzioni per lo smaltimento sono varie. Vediamole nello specifico (ricordiamo che quando si acquista uno scaldabagno, nel prezzo è incluso un piccolo costo per lo smaltimento – si chiama eco-contributo RAEE):
- in primis, bisogna capire se, nel proprio comune di residenza, c’è un servizio a domicilio per il ritiro dei rifiuti urbani. Si può consultare il sito del Comune, ad esempio, per informarsi;
- si può portare all’isola ecologica
- ci si può attenere al Decreto Ministeriale 65/2010, che prevede lo smaltimento da parte del negoziante presso cui si acquista un nuovo scaldabagno
- si possono contattare, tramite internet o altre fonti, tecnici specializzati per la rimozione e smaltimento di questo tipo di rifiuti
- nel caso in cui non si trovasse una soluzione adatta, si potrebbe cercare qualcuno che raccoglie ferro vecchio e che possa prelevare lo scaldabagno a domicilio (questo è un caso più raro)
Insomma, da oggi in poi, non sarà più un dilemma smaltire il proprio scaldabagno. Le soluzioni ci sono. Ricordiamo che smaltire correttamente gli elettrodomestici non è solo sinonimo di rispetto per l’ambiente ma riguarda anche la salvaguardia della nostra salute. I rifiuti incendiati o smaltiti in maniera scorretta rilasciano sostanze nocive per la salute.