Lo scaldabagno è un elettrodomestico di fondamentale importanza per la produzione dell’ACS, ovvero l’acqua calda sanitaria, quella che si usa comunemente e quotidianamente per cucinare, lavarsi, fare la lavatrice, la lavastoviglie etc.
In commercio esistono vari tipi di scaldabagno: elettrici, a gas, a pompa di calore, a camera stagna, a camera aperta, a legna e a condensazione.
I prezzi dello scaldabagno variano in base al modello, alla capacità e alle caratteristiche. Ci sono anche modelli mini da cinquanta euro che hanno capacità di cinque/dieci litri e modelli altamente tecnologici che superano i mille euro.
Lo scaldabagno elettrico sfrutta, come dice la parola stessa, l’energia elettrica per il suo funzionamento. È dotato di un serbatoio in cui si accumula l’acqua che, grazie alla regolazione del termostato, viene mantenuta a una temperatura costante. Più precisamente, questo tipo di scaldabagno sfrutta l’effetto Joule: la serpentina (costituita dal resistore) viene alimentata tramite l’energia elettrica, generando calore che viene, a sua volta, trasferito all’acqua nel serbatoio che così si riscalda.
Lo scaldabagno a gas sfrutta come fonte d’energia il gas metano o GPL. All’apertura del rubinetto la valvola si apre anch’essa, grazie al processo di decompressione dell’acqua e apporta una significativa quantità di gas agli ugelli. In questo modo la fiamma pilota si attiva (essa deve rimanere sempre accesa) e l’acqua inizia così a riscaldarsi.
Lo scaldabagno a condensazione sfrutta il calore generato dalla combustione per riscaldare l’acqua ed è dotato di fumi di scarico. Questo tipo di prodotto permette di risparmiare almeno il venti per cento sulla bolletta perché sfrutta energia rinnovabile.
Il gas, che sia metano o GPL, ha sicuramente dei consumi meno elevati rispetto all’energia elettrica. Tuttavia anche gli scaldabagni elettrici sono molto gettonati. La scelta, tra l’uno o l’altro, è prettamente soggettiva.
Lo scaldabagno a pompa di calore è un prodotto meno noto rispetto a quello a gas ed elettrico ma permette di risparmiare notevolmente. La pompa è una sorta di circuito chiuso, costituito da diversi componenti, quali un evaporatore, un condensatore, una valvola di espansione e un compressore. In questo sistema confluisce un liquido refrigerante che si trasforma da liquido a vaporoso a seconda delle condizioni della temperatura. La sorgente fredda, ovvero la fonte d’energia sfruttata, può essere l’acqua, il terreno o l’aria.
Lo scaldabagno a legna è un sistema molto economico per la produzione dell’acqua calda sanitaria: servono due cariche di legna per soddisfare le esigenze quotidiane. La fonte d’energia utilizzata è la appunto la legna che genera energia termica, la quale viene trasferita all’acqua tramite l’ausilio di uno scambiatore di calore. Questo prodotto è dotato di un focolare (ovvero di camera incendio) di una camera per la cenere e di un serbatoio per l’acqua.
Le ceneri vanno svuotate più o meno due volte a settimana per evitarne l’accumulo.
Si tratta di un modello che, come dice la parola stessa, è sprovvisto dello scarico dei fumi esterno ma ha un condotto a facciata per l’espulsione dei fumi.
Lo scaldabagno istantaneo riscalda l’acqua in maniera istantanea, solo quando si apre il rubinetto, risparmiando così molta energia elettrica. Quello ad accumulo, come dice la parola stessa, accumula l’acqua nel serbatoio e la mantiene a una temperatura costante tramite la regolazione con termostato (solitamente servono circa dieci minuti per riscaldare l’acqua).
La camera è una specie di vano, nel quale si verifica il processo di combustione (questo vano è posizionato tra il bruciatore e lo scambiatore). Gli scaldabagni a camera aperta si possono installare solo all’esterno, prelevano per la combustione aria dall’ambiente circostante e sono composti da un condotto per lo scarico dei fumi a tiraggio naturale. Quelli a camera stagna sono caratterizzati da un processo di combustione chiuso che non ha alcun contatto con l’esterno e che non genera sostanze nocive per l’ambiente.
Lo scaldabagno termoelettrico è un particolare prodotto che sfrutta, allo stesso tempo, sia l’energia elettrica che il gas.
Questo tipo di scaldabagno non prevede l’accensione attraverso le due fasi tradizionali, ovvero l’accensione della fiamma pilota e poi l’estensione al bruciatore. Il bruciatore, infatti, si accende direttamente. Tutto ciò permette di risparmiare notevolmente (almeno il venti per cento).
Il tiraggio, che sia naturale o forzato, riguarda il sistema di scarico dei fumi. Gli scaldabagni a camera stagna hanno tiraggio forzato, mentre quelle a camera aperta il tiraggio naturale. Nel tiraggio forzato c’è la presenza di un ventilatore (posto accanto alla camera di combustione) che genera aria nel condotto dei fumi. Il tiraggio naturale avviene per effetto della depressione della canna fumaria: i fumi vengono, dunque, espulsi naturalmente dalla canna fumaria.
Lo scaldabagno viene utilizzato per l’erogazione dell’acqua calda sanitaria, mentre la caldaia serve anche per il riscaldamento dei termosifoni, oltre che per la produzione dell’acqua calda a uso domestico.
Il sistema ideale per una famiglia non troppo numerosa, che deve sia riscaldare i termosifoni e sia produrre acqua calda sanitaria, è la caldaia. Diversamente se la famiglia è molto numerosa è meglio optare per uno scaldabagno (anche nel caso in cui si disponga di un impianto di riscaldamento centralizzato nel proprio condominio).
Sì, è possibile installare entrambi. Il boiler dev’essere di dimensioni più ridotte.
Sì, gli scaldabagni solari permettono di mantenere calda l’acqua generata dai pannelli solari. Possono avere una capacità che varia dai duecento ai cinquecento litri. Sono costituiti da acciaio al carbonio vetrificato.
No, non è un impianto termico, in quanto produce solo l’ACS, l’acqua calda sanitaria.
L’analisi dei fumi va fatta periodicamente da un tecnico specializzato nel settore e consiste nel verificare se i gas di scarico rispettano i parametri imposti dalla legge.
La capacità dello scaldabagno si sceglie in base alle esigenze della famiglia. Prediligere un boiler di piccole dimensioni se i componenti della famiglia sono pochi e un boiler dalle grandi o medie dimensioni se la famiglia è abbastanza numerosa. Ciò permetterà di non sprecare acqua in esubero.
Per risparmiare sui costi finali della vostra bolletta, è opportuno spegnere lo scaldabagno quando non si è in casa, quando si parte per lunghi periodi e non solo. Grazie al timer, potete impostare voi stessi l’accensione e lo spegnimento all’orario desiderato: è consigliabile spegnerlo intorno a mezzanotte e programmare l’accensione circa tre o quattro ore prima dell’effettivo utilizzo, cioè nelle prime ore del mattino.
Per proteggere lo scaldabagno dal freddo, dalla pioggia, dall’umidità e così via, è opportuno circondarlo da un box, in materiale resistente (può anche essere costruito in legno) e dotarlo di un kit antigelo.
Questo inconveniente si verifica appunto quando le temperature sono molto basse: la conduttura che va dallo scaldabagno al rubinetto si ghiaccia letteralmente. In tal caso, bisogna, con l’ausilio di un phon, riscaldare la conduttura, aspettare qualche minuto e riaprire il rubinetto che erogherà così di nuovo acqua calda. Si consiglia di acquistare un kit antigelo per evitare questo tipo di problema.
La garanzia dura due anni se lo scaldabagno è per uso domestico e un anno se è per uso imprenditoriale, commerciale o professionale. Le condizioni e i servizi gratuiti possono variare in base all’azienda produttrice. Al momento dell’acquisto, leggere sempre bene il documento relativo alla garanzia.
No, se l’intervento in questione rientra in quelli previsti dalla garanzia.
Il certificato di conformità è un documento molto importante che attesta che la ditta produttrice, al momento della realizzazione dell’elettrodomestico, abbia eseguito tutto a norma di legge, secondo le normative vigenti. Tale documento va sempre conservato insieme alla garanzia.
La normativa ErP riguarda l’etichetta energetica: dal 2015, secondo le regole dell’Unione Europea, i fornitori e i produttori sono obbligati a esporla sull’elettrodomestico in modo tale che gli acquirenti possano leggerla e ricavarne informazioni utili per l’acquisto.
No, non è necessario perché non si tratta di un impianto termico.
È importante posizionare lo scaldabagno in un luogo lontano dall’umidità: evitare dunque di collocarlo accanto a balconi e finestre. Va collocato in una zona adiacente alla lavatrice, alla vasca da bagno o al lavello (in caso di scaldabagno da cucina) in modo tale che l’acqua possa attraversare i tubi in maniera veloce, senza disperdere troppo calore. Ciò vi farà risparmiare notevolmente sulla bolletta, riducendo al minimo i consumi. Inoltre è importante scegliere un muro di una certa consistenza su cui montarlo, per sorreggerne il peso.
No, ci sono anche modelli da cucina sopralavello e sottolavello. Si può montare anche all’esterno, sul balcone o sul pianerottolo condominiale ma bisogna accertarsi che il modello sia per esterno. Mai montare all’esterno uno scaldabagno destinato solo all’interno.
Gli scaldabagni di ultima generazione sono studiati appositamente per adattarsi a tutti gli ambienti (non solo il bagno). In commercio ci sono scaldabagni verticali, orizzontali, cilindrici, quadrati e di dimensioni molto compatte per essere montati appunto in spazi moto ridotti.
È opportuno rivolgersi a un tecnico autorizzato e specializzato nel settore.
Fare manutenzione almeno una volta l’anno ma anche ogni sei mesi equivale a mantenere il proprio scaldabagno in buona vita.
La manutenzione ordinaria, che per legge è obbligatoria, riguarda tutte le operazioni rientranti che possiamo leggere sul manuale dello scaldabagno. Solitamente si tratta di pulizia, controlli e sostituzione dei componenti non funzionanti, come la guarnizione della resistenza. Anche l’analisi dei fumi rientra nella manutenzione ordinaria. Quella straordinaria invece riguarda interventi per il ripristino del corretto funzionamento dello scaldabagno.
La manutenzione può essere eseguita da un tecnico specializzato nel settore ma si può fare anche fai da te: su internet ci sono diversi video e fonti che spiegano come eseguirla. Se però non si è sicuri, sempre meglio affidarsi nelle mani di un esperto, anche se chiaramente i costi saranno un po’ più elevati.
Si possono acquistare pezzi di ricambio pressi i rivenditori autorizzati o anche sui siti on-line delle varie ditte che producono scaldabagni.
Sì, per quanto riguarda gli scaldabagni ad accumulo, dove l’acqua si ristagna nel serbatoio per molto tempo, c’è la possibilità che il batterio della legionella possa depositarsi all’interno.
Il batterio della legionella sopravvive alle basse temperature e viene annientato a temperature più alte: è dunque importante mantenere il boiler a una temperatura superiore ai cinquanta gradi. Anche fare manutenzione e pulizia interna è importante per evitare di incorrere in questo tipo di problema.
Per evitare che si formi monossido di carbonio è importante fare un controllo generale dello scaldabagno ogni anno e anche l’analisi dei fumi, seguendo le normative vigenti.
Se lo scaldabagno perde acqua, è opportuno capire prima di tutto da dove viene la perdita per poter intervenire. L’acqua infatti può gocciolare dalla parte superiore, dalla parte inferiore o dalla valvola di sicurezza. A seconda del tipo di problema, si interviene smontando il boiler e controllando o sostituendo i componenti interessati, quale la resistenza e il serbatoio. Se non riuscite a farlo fai da te, affidatevi a un tecnico esperto in questo settore.
Spesso e volentieri, quando non si apre il rubinetto dell’acqua per un po’ di tempo (ad esempio quando si è fuori casa per molto tempo o si rientra da una vacanza) può fuoriuscire acqua rossa con sedimenti perché essa è rimasta a lungo ferma nei tubi, che sono costituiti da materiali metallici. Però non c’è da preoccuparsi: il problema si risolve al normale ricambio dell’acqua.
Qualora si fosse formata della ruggine sulla parte superiore dello scaldabagno, sarebbe sufficiente intervenire con un prodotto antiruggine. Ma se la ruggine fosse all’interno del serbatoio, allora bisognerebbe smontarlo. È necessario cambiare la resistenza ostruita o l’anodo catodico almeno ogni due anni. La ruggine si forma, più che altro, a causa della durezza dell’acqua e delle alte temperature.
Le cause del rumore possono essere problemi relativi al tubo dello scarico, al calcare accumulato, alla temperatura troppo elevata o a un problema alla valvola di sicurezza. A seconda del problema, intervenire pulendo lo scaldabagno dal calcare in eccesso, impostando tramite il termostato la giusta temperatura, smontando la valvola di sicurezza per controllarla e controllare anche il tubo di scarico.
È importante chiudere la valvola del gas, spegnere lo scaldabagno e contattare subito un tecnico esperto del settore che possa prestare pronta assistenza.
Il calcare si può eliminare senza ricorrere all’intervento di un tecnico specializzato, seguendo dei piccoli passaggi. Innanzitutto munirsi di un liquido anticalcare, di un panno e una spugnetta morbidi, di un cacciavite e di un vecchio filo di ferro, strumenti che vi serviranno per eseguire una corretta e accurata pulizia. Prima di tutto, bisogna staccare la corrente elettrica, chiudere l’acqua e smontare la parte inferiore del boiler. Con molta attenzione, a questo punto, smontare la resistenza e il termostato e pulirli con il panno morbido. Per le parti interne invece usare il filo di ferro e la spugnetta metallica e infine il panno morbido per asciugare. A questo punto il vostro scaldabagno dovrebbe essere pronto per l’uso.
No, si tratta di un fenomeno normale, dovuto alla condensazione del fumo di scarico.
Se sussiste tale problema, bisogna sostituire le batterie e assicurarsi che la fiammella dello scaldabagno sia sempre accesa.
Il problema potrebbe dipendere da diversi fattori, ovvero da un eccesso di calore generato dalla serpentina, da perdite nel serbatoio dell’acqua calda o dalla formazione di calcare. Per questo motivo è necessario, periodicamente, fare una decalcificazione, ovvero una pulizia dello scaldabagno. Il calcare (soprattutto quello depositato sulla resistenza) infatti impedisce all’acqua di fluire in maniera corretta.
L’acqua, riscaldandosi, può generare calcare, per questo è bene impostare la temperatura intorno ai quarantacinque, cinquanta gradi e fare una pulizia periodica dello scambiatore e dello scaldabagno stesso.
Le cause possono essere molteplici: in primis, bisogna verificare che la presa dell’alimentazione sia collegata correttamente. Poi controllare la tensione dello scaldabagno, smontando il coperchio inferiore e controllando i cavi. Nel caso di tensione, quasi sicuramente vi è un problema al termostato. Dopodiché verificare lo stato del contattore giorno e notte, che si trova vicino al salvavita: se si trova su “stop” riportarlo su “auto”. Infine controllare il salvavita stesso, assicurarsi che non sia scattato e che sia sempre su “ON”.
Una possibile causa del fischiettio potrebbe essere l’eccessiva pressione: bisogna dare un’occhiata alla valvola di sicurezza e acquistare, eventualmente, un riduttore di pressione da applicare sullo scaldabagno.
Per sostituire lo scaldabagno bisogna affidarsi a una ditta o un installatore esperti in questo settore.
La classe energetica fornisce importanti informazioni sui consumi annui dello scaldabagno. Dal 2015 tutti i rivenditori, secondo le normative europee, la devono esporre sul prodotto in modo tale che l’acquirente possa consultarla.
Le classi energetiche variano dalla A alla G. Esistono anche le tre classi A+, A++ e A+++. Il simbolo + è indice di una maggiore efficienza energetica. La classe A è la meno dispendiosa.
Oltre alla classe energetica, è importante acquistare un boiler in base alle esigenze della famiglia. Se i componenti della famiglia sono molti allora si opterà per un boiler dalla capacità elevata, diversamente se le persone sono due o tre si opterà per uno dalla dimensioni ridotte, in modo tale da non sprecare acqua in eccesso. Assicurarsi che sia munito di timer per programmare accensione e spegnimento.
Lo scaldabagno elettrico più economico è quello con classe A.
Il timer è di fondamentale importanza per programmare lo spegnimento e l’accensione dello scaldabagno. Si consiglia di spegnerlo a mezzanotte o poco dopo e di accenderlo almeno tre, quattro ore dell’effettivo utilizzo, quindi durante le prime ore della notte. Solitamente il boiler viene spento quando non si è in casa e quando si parte per lunghi periodi.
Il termostato serve per regolare la temperatura dell’acqua: in inverno dovrebbe essere impostata a circa cinquanta, sessanta gradi e in estate a circa quaranta gradi.
L’anodo di magnesio o anodo sacrificale serve per proteggere il serbatoio dal deterioramento. La durata dell’anodo dipende dalla salinità del suolo, dalla massa dell’elettrodo e dall’umidità. Quando si corrode, bisogna subito sostituirlo.
La doppia serpentina assicura una grande quantità d’acqua calda per uso domestico e anche industriale. Può essere collegata anche a un impianto solare.
Per una persona single, è sufficiente uno scaldabagno da trenta litri ma, in commercio, ci sono anche boiler da dieci o cinque litri, se l’acqua serve solo per la cucina, per fare la lavastoviglie o la lavatrice. In ogni caso, bisogna optare per un boiler di piccole dimensioni, in modo tale da non sprecare energia elettrica, gas e acqua per una sola persona.
Sì, ci sono vari accorgimenti da seguire per risparmiare. In primis, è opportuno scegliere un boiler in base alla sua capacità e ai componenti della famiglia: se la famiglia è numerosa optare per uno di medie/grandi dimensioni, se non è molto numerosa allora si può scegliere un modello dalle dimensioni ridotte. Fare attenzione alla classe energetica (la A è la meno dispendiosa). Applicare dei riduttori di flusso sui rubinetti per regolare il getto dell’acqua. Fare attenzione che sul boiler ci sia il timer che permette di regolarne l’accensione e lo spegnimento. Naturalmente fare una manutenzione periodica permette di mantenere il boiler in buona vita e di evitare di acquistarne uno nuovo, spendendo così altri soldi.
Lo scaldabagno può durare anche venti anni, per questo è di fondamentale importanza fare manutenzione per mantenerlo in buona vita e per sostituirlo, quindi, quanto più tardi è possibile.
Se lo scaldabagno non funziona più, ci sono diversi modi per smaltirlo, ovvero presso l’isola ecologica della propria città, tramite un servizio che si occupa di smaltire i rifiuti urbani, tramite personale specializzato. Infine (ma si tratta di un caso un po’ più raro) si può consegnare a qualcuno che, nella propria zona, ritira ferro vecchio. Ricordiamo dell’esistenza dell’eco contributo RAEE, che viene rilasciato al momento dell’acquisto dal negoziante: include un piccolo costo per lo smaltimento.
Lo scaldabagno è un rifiuto ingombrante che si annovera tra i RAEE, ovvero rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche che ha bisogno di un particolare smaltimento. Assolutamente vietato abbandonarlo per strada accanto ai bidoni dell’indifferenziata.