Ogni giorno, nelle nostre abitazioni, utilizziamo gli elettrodomestici per far fronte alle esigenze quotidiane, quali stirare, cucinare, lavarsi e così via. Tutte queste operazioni richiedono un notevole dispendio di energia elettrica, di gas e di acqua. Per evitare di avere spiacevoli sorprese sulle bollette, è bene stare molto attenti ai consumi e cercare di risparmiare quanto più è possibile (anche per salvaguardare l’ambiente).
Quali elettrodomestici consumano di più?
Uno degli elettrodomestici con il consumo maggiore è sicuramente lo scaldabagno, utilizzato dalla maggior parte degli italiani per la produzione dell’acqua calda a uso domestico. Per funzionare, infatti, sfrutta energia elettrica o gas (a seconda dei modelli) ed acqua. Tuttavia ci sono vari accorgimenti per ridurre al minimo i consumi. Ad esempio, se lasciamo lo scaldabagno acceso sette giorni su sette e ventiquattro ore su ventiquattro, consumerà il doppio dell’energia e dell’acqua e il costo finale della bolletta sarà davvero alto. È consigliabile spegnerlo se si trascorre molto tempo fuori casa o nelle ore notturne quando non si ha bisogno di acqua.
Nel seguente articolo, analizzeremo, dunque, quali sono i parametri da prendere in considerazione per risparmiare al massimo.
Come scegliere scaldabagni a basso consumo
Immaginiamo di entrare in un negozio di elettrodomestici e di dirigerci verso la sezione scaldabagni: di fronte a noi troveremo una vasta gamma di prodotti, quali scaldabagni elettrici, a gas, a pompa di calore, ad accumulo, a legna e istantanei. Di certo, da non esperti in materia, sarà difficile scegliere il prodotto più consono alle nostre esigenze. È dunque importante capire verso quale orientarsi.
In primis è importante valutare la classe energetica del prodotto. Dal 2015 tutti i fornitori sono tenuti a esporre l’etichetta energetica. Le classi vanno dalla A alla G ma gli apparecchi di ultima generazione presentano anche classi A+, A++ e A+++ (il simbolo + è indice di una maggiore efficienza energetica). La classe A ha minore consumo rispetto a quella B e alle seguenti. Chi è completamente a digiuno sull’argomento, può consultare la guida Label Pack sul sito di Legambiente, dove ci sono delle pratiche indicazioni per la lettura.
Dopo aver letto l’etichetta, è bene scegliere un boiler in base alla capacità: se la famiglia non è molto numerosa, si può scegliere uno di piccole dimensioni. Una persona, in media, utilizza circa trenta litri d’acqua ogni giorno. Sarebbe, quindi, un inutile spreco acquistare un boiler molto grande per due, tre persone. A tal proposito, esistono in commercio prodotti dal design ultracompatto e dalle dimensioni molto ridotte.
Ricordiamo che l’utilizzo del gas metano o GPL ha costi ridotti rispetto all’energia elettrica. Spesso e volentieri, dunque, gli acquirenti sono orientati verso il modello a gas anziché quello elettrico.
Consigli utili per risparmiare dopo l’acquisto
Dopo aver acquistato lo scaldabagno, ci sono altri piccoli accorgimenti da seguire per puntare al massimo del risparmio.
- È possibile, ad esempio, applicare sui rubinetti un riduttore di flusso per limitare il getto dell’acqua e risparmiare di conseguenza sulla bolletta idrica.
- Grazie al termostato, è possibile impostare la temperatura dell’acqua, la quale idealmente non dovrebbe superare i quaranta gradi in estate e i sessanta gradi in inverno.
- Il timer permette di impostare il boiler a bassa temperatura quando non si utilizza, cioè quando non si è in casa e durante le ore notturne. Inoltre permette di regolare i tempi di accensione e spegnimento: consigliabile impostare l’accensione circa tre o quattro ore prima dell’utilizzo.
Infine e non da meno, è importante la posizione in cui viene installato: evitare di collocarlo accanto alle finestre e ai balconi in modo tale che non trapeli umidità, la quale crea danni. La posizione ideale è accanto al lavello, alla lavatrice o alla vasca da bagno: l’acqua fluirà velocemente e non ci sarà un grande dispendio di calore.