Sono decisamente meno diffusi rispetto a quelli elettrici o a gas, ma gli scaldabagni a legna sono una delle opzioni presenti per chi deve riscaldare l’acqua sanitaria in casa. Si tratta di una logica evoluzione di apparecchi apparsi già a gli inizi del secolo scorso, e che tiene conto del rinnovato interesse per l’ambiente oltre che per ridurre i consumi, motivo per cui uno scaldabagno a legna sta conoscendo una nuova fortuna. Ma come funzionano gli scaldabagni a legna? Quali sono le caratteristiche peculiari? Domande a cui proveremo a rispondere in maniera dettagliata nella nostra guida dedicata.
Caratteristiche tecniche
Partiamo da una valutazione generale su quali sono le caratteristiche tecniche principali che connotano un apparecchio come lo scaldabagno a legna, differenziandolo da altri modelli:
- Poco ingombro grazie allo sviluppo in altezza
- Doppio funzionamento legna-elettrico
- Uso di combustibili naturali non inquinanti
- Camera d’accumulo
- Serbatoio con volume variabile
- Risparmio energetico
Lo scaldabagno a legna sprigiona calore attraverso un semplice fornello che mediante uno scambiatore di calore arriva a scaldare l’acqua sanitaria posta nel serbatoio. I modelli contemporanei presentano poi una camera d’accumulo per conservare l’acqua calda in eccesso, mentre il serbatoio presenta diversi volumi a seconda del fabbisogno, benché quello per consumi standard è tarato sugli 80 litri.
Come funziona
Gli scaldabagni a legna moderni hanno un focolare costituito da materiali isolanti specifici, come il vetro porcellanato, i mattoni e altro ancora, e come abbiamo detto nel capitolo precedente un serbatoio dove è contenuta l’acqua da riscaldare. Se il funzionamento è similare a quello di altri modelli in commercio,
ciò che cambia è la modalità di smaltimento del prodotto di combustione, che avviene lungo un canale di scarto contenente acqua per il raffreddamento e rendere ancora più inoffensivi per l’ambiente i gasi di scarico prodotti.
La temperatura prodotta non dovrebbe mai superare i 90-95 gradi centigradi, e in assenza di legna i modelli moderni consentono di utilizzare lo scaldabagno come un normale apparecchio elettrico, consigliabile rispetto a un modello esclusivamente a legna. I modelli con la doppia alimentazione sono leggermente più costosi ma rappresentano una soluzione più comoda e pratica.
Come ottenere il massimo risparmio energetico
L’uso di un materiale come il legno per riscaldare rende questo prodotto decisamente amico dell’ambiente, inoltre consente di poter essere utilizzato anche laddove non sia possibile installare pannelli solari a causa di vincoli paesaggistici, per cui può essere un’ottima alternativa sempre in chiave green. Tuttavia da punto di vista dei consumi, per ottenere il massimo risparmio energetico è necessario:
- Usarlo solo in piccoli appartamenti
- Avere la certezza di essere sempre forniti di legna a prezzi modici
- Non abusare del passaggio ad elettrico in caso di doppia alimentazione
- Valutare se scaldare solo l’acqua sanitaria in bagno oppure fare allaccio anche in cucina
- Scegliere la giusta potenza per ottenere risparmio senza pregiudicare efficienza
Indubbiamente lo scaldabagno a legno è il top per chi vive in montagna, ma può funzionare ottimamente anche in città, sebbene vadano fatte una serie di valutazioni come quelle qui proposte, come ad esempio avere anche una stanza adibita per la conservazione del legno.
Come trovare i migliori scaldabagno a legna
Affidandosi a strumenti come i comparatori on line sarà possibile trovare i migliori scaldabagno a legna in commercio, confrontando i prodotti in termini di rapporto qualità-prezzo. I parametri principali utilizzati sono:
- Capacità del serbatoio
- Tipo di alimentazione (semplice o doppia)
- Tipologia di legna utilizzabile
- Dimensioni
- Potenza
- Costo
Importante è anche prestare attenzione alla sigla che indica il tipo di boiler, per cui possiamo avere L solo per legna mentre LE o LTE per il funzionamento anche tramite rete elettrica.